Tecniche di difesa
C’è chi vede ancora gli insetti come il nemico numero uno delle piante e che un orto senza “erbacce” sia un bell’orto ordinato. Purtroppo queste idee, così riduttive, non hanno nessuna valenza in termini di equilibri naturali. La Natura si è evoluta in promiscuità, il regno animale e quello vegetale, anzi lo hanno proprio fatto insieme! Da quando abbiamo iniziato a coltivare lo abbiamo fatto in campo aperto e lo abbiamo fatto lasciando crescere, insieme alle piante che introducevamo, tutte le altre piante che in modo spontaneo proliferavano in quei terreni. È vero che forse il nostro orto sembra più un campo selvatico e spesso facciamo anche fatica a camminare tra le file, cosa che ci obbliga ad accorciare ogni tanto l’erba, ma abbiamo una varietà tale di piante e fiori spontanei, tra cui molte officinali o commestibili, che di conseguenza non abbiamo mai avuto problemi d’infestazioni. Qual è il nesso? La biodiversità! Che non è soltanto sostenibilità in campo, ma è anche la miglior pratica per evitare che prolifichino soltanto insetti o afidi nocivi, perché un habitat vario è un ambiente in equilibrio e questo è il nostro più valido alleato contro le infestazioni. I nostri terreni pullulano di vita, e molti insetti deboli come le api ad esempio, trovano un ambiente sano e ricco di nettare. A questa pratica si unisce anche quella delle consociazioni sinergiche e l’uso sporadico di repellenti naturali come il macerato di ortica o l’infuso d’aglio che distribuiamo per via aerea solo nei momenti di trapianto delle piantine, ovvero nel momento in cui il terreno, appena lavorato, è ancora privo della sua copertura vegetale. Anche questa pratica dell’erba in campo, contribuisce a ridurre gli sprechi d’acqua, il terreno non essendo colpito direttamente dai raggi solari si mantiene umido e il suolo è sempre fresco anche nei mesi più caldi dell’estate, si riduce così l’evaporazione e il bisogno estremo d’acqua.